Henry Ford usava affermare che le persone non volevano le automobili, ma solo un cavallo più veloce, e il suo ragionamento non faceva una grinza: la razza umana, pur essendo portata all’innovazione, ha una tendenza a recalcitrare quando si trova davanti a un’innovazione, cosa ben diversa da un’evoluzione.
E per semplicità, per comodità, per pigrizia (ammettiamolo, non a tutti piace imparare cose nuove!) preferiscono fare le cose come si facevano prima. Questo modo di essere riguarda anche come ci poniamo di fronte ai frutti delle evoluzioni della tecnologia, come per esempio le criptovalute, un modo completamente nuovo di approcciarsi alle transazioni di denaro.
Cosa sono le criptovalute?
Le criptovalute, e il suo sistema sottostante, ovvero la blockchain, sono nate intorno al 2009, quando un personaggio leggendario, Satoshi Nakamoto (uno pseudonimo che indica una persona, o un gruppo di persone, dato che se ne ignora la vera identità) lanciò un progetto di un sistema per gestire transazioni sicure e decentralizzate, che chiamò Bitcoin.
Il Bitcoin, la prima valuta digitale, si basa su una blockchain, un database distribuito in nodi a cui si accede via internet, su cui sono registrate tutte le transazioni di valuta avvenute da una cella all’altra.
Inoltre, il mercato considera gli altcoin simili alle azioni. Quindi ci sono investitori, sia professionisti che non, che effettuano trading di criptovalute, e contrariamente a queste, il loro valore è molto variabile: per esempio, i valori di cambio Bitcoin Eur possono avere sbalzi e due cifre in percentuale in pochi minuti!
In sintesi, si tratta di un modello completamente diverso dai tradizionali circuiti bancari, e che apre prospettive uniche per gli scambi di valore senza passare da intermediari quali circuiti bancari o di carte di credito.
Il fenomeno degli intermediari
Le transazioni monetarie sono sempre state soggette al fenomeno dell’intermediazione, salvo quelle che avvengono in contanti. Questo intervento comporta una commissione più o meno alta a seconda dell’operazione che viene fatta e dell’utilizzo di competenze e strumenti per farla. Quasi tutte le banche, per esempio, chiedono commissioni per effettuare un bonifico da conto corrente a conto corrente. Lo stesso fanno le carte di credito, che applicano una commissione di qualche punto percentuale sulle transazioni che avvengono utilizzando i loro circuiti.
Le criptovalute, per loro natura, hanno una struttura decentralizzata dove non esiste un organismo emittente che controlla le transazioni e il circuito: quindi, un’operazione che sposta una quantità di altcoin da un portafoglio a un altro non è soggetta a commissioni di alcun genere: il valore trasferito arriva intatto, senza che nessuno si possa mettere in mezzo.
Esistono però (e bisogna dirlo) alcuni costi, che non sono commissioni, ma costi tecnici che riguardano alcune criptovalute, come l’Ethereum, che servono per prenotare ed eseguire le transazioni in alcuni casi particolari, come quando la rete è “intasata” di operazioni.
I vantaggi di utilizzare le criptovalute per le attività commerciali
Con queste premesse è abbastanza chiaro perché si il fenomeno delle criptovalute riveste molto interesse anche per tutti gli operatori economici:
- Le transazioni sono completamente anonime
Lo scambio avviene fra due celle della blockchain contrassegnate da un codice univoco, che non possono essere ricondotte a un individuo. La privacy delle transazioni è assoluta, e nessuno potrà mai sapere la quantità di criptovalute che contiene il vostro wallet. - La struttura distribuita rende gli scambi sicuri
Dato che le informazioni riguardo alle transazioni vengono copiate su tutta le rete, è impossibile falsificare qualsiasi cosa: questo rende gli scambi di criptovalute definitivi e sicuri al 100%. - La blockchain è sempre attiva
Essendo ospitata su server internet, la blockchain è sempre in funzione, e quindi non può essere interrotta in alcun modo. Funziona 24/7 per 365 giorni l’anno, ed è disponibile ovunque vi sia un accesso in rete. - Non bisogna pagare degli intermediari
Dimenticatevi delle commissioni sulle operazioni bancarie e di carta di credito: i trasferimenti di criptovalute sono totalmente liberi e gratuiti. - Le criptovalute sono internazionali
Se gestire una clientela estera che paga con valute diverse dalla vostra potrebbe rappresentare un problema, tutto si risolve usando le criptovalute, che hanno un valore ben determinato. Inoltre, chiunque al mondo, dall’Abkazia allo Zimbabwe, ha accesso alle criptovalute, se dispone di una connessione internet. - Sono ancora poco utilizzate dalle aziende
Al momento, le aziende che accettano criptovalute in Italia sono poche, solo il 4% circa del totale: se vi aggiungete a questo gruppo, avrete un servizio in più ai consumatori dei vostri concorrenti diretti.
In sintesi
Ci sono molti buoni motivi per offrire ai vostri clienti – e a quelli della concorrenza – la possibilità di utilizzare criptovalute per pagare prodotti e servizi. Nonostante la loro fama, le aziende sono ancora indietro nell’adozione di questi strumenti: ecco perché il farlo prima degli altri è sicuramente una buona idea per acquisire un vantaggio competitivo sui propri concorrenti.