Nuovi standard per l’accessibilità digitale da giugno 2025.
Dal 28 giugno 2025 l’Unione Europea armonizza in tutti i Paesi, i requisiti sull’accessibilità dei contenuti digitali da parte di persone con disabilità.
Tali norme riguardano:
- Siti web e app e-commerce.
- Sevizi bancari digitali.
- Computer, software, lettori digitali, smartphone.
- Customer care e servizi di telecomunicazione.
- Trasporti pubblici.
- Contenuti multimediali e audiovisivi.
Le nuove regole seguono le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) 2.1 – Livello AA i cui standard internazionali sono volti a rendere i contenuti digitali, fruibili a tutti gli utenti.
Perché è necessario che un sito web sia accessibile.
In primo luogo avere un sito fruibile da tutti gli utenti è un obbligo morale e sociale che, inoltre, porta con se numerosi vantaggi:
- Inclusione digitale: tutti gli utenti possono consultare facilmente le informazioni pubblicate.
- User Experience: un sito accessibile è più facile da navigare.
- Visibilità: Google premia i siti accessibili conferendo un ranking più alto.
- Crescita di pubblico e di conversioni: più sono gli utenti che possono accedere ai contenuti, maggiore è la potenzialità di conversione.
- Rispetto delle norme: adeguarsi all’EAA scongiura il rischio di sanzioni.
WebAim ha rilevato che il 96% delle home page del 2024 presenta almeno uno di questi errori di accessibilità:
- Testi a basso contrasto (81% dei siti).
- Assenza di testi alternativi per le immagini (54,5% dei siti).
- Assenza di etichette all’interno dei moduli (quasi il 50% dei casi).
- CTA vuote che rendono difficile la fruizione da parte degli ipovedenti.
Chi dovrà adeguarsi all’EAA?
La normativa si applica a tutte le aziende che operano in UE ed offrono servizi ai cittadini dell’Unione Europea.
Aziende private
- E-commerce, tech e servizi online: marketplace, piattaforme di prenotazione, servizi di food delivery, streaming e cloud computing.
- Banche e piattaforme finanziarie: istituti di credito, le banche online e i servizi di pagamento (come PayPal o Stripe).
- Software e dispositivi digitali: tutti i produttori di hardware e software devono assicurarsi che i loro prodotti e servizi siano fruibili anche dai portatori di disabilità.
- Startup e sviluppatori: dovranno tenere conto della normativa nella creazione e lancio dei loro progetti.
Settore pubblico e aziende che lavorano con la PA
- Pubbliche Amministrazioni: Comuni, Regioni, Ministeri, enti pubblici e università.
- Sanità e servizi pubblici: Ospedali, cliniche e ASL.
- Aziende di software per la Pubblica Amministrazione.
- Le imprese digitali che offrono servizi alle PA garantire devono garantire la conformità all’EAA, indipendentemente dalla loro dimensione o natura giuridica. Eccezione solo per le piccole imprese (meno di 10 dipendenti e fatturato inferiore ai 2 milioni di euro), un occhio alla normativa andrà comunque dato anche in questo caso.
Come essere in linea con l’European Accessibility Act?
Ecco alcuni passaggi importanti per adeguarsi entro il 28 giugno:
- Audit di accessibilità, in altre parole parole verificare la conformità alle WCAG 2.1 livello AA.
- Implementazione di migliorie come ottimizzazione del codice, revisione di formattazione, immagini, font, font, moduli, link e alt delle immagini.
- Formazione del personale interno, ovviamente chi si occupa delle gestione dei contenuti digitali deve conoscere la normativa affinché questa possa essere applicata anche nel tempo e nel corso dei successi aggiornamenti.
- Monitoraggio e upgrade continui, fare in modo che i contenuti digitali continuino ad essere fruibili anche nel tempo è fondamentale.
Essere accessibili è quindi un dovere ed un’opportunità di visibilità e fatturato.
E tu sei in linea con l’EAA? Hai necessità di migliorare la tua strategia digitale? Contattaci!